Sono quasi le cinque del mattino.
E la luce dell’aurora che svanisce, freddo acciaio azzurrino e con il sapore acido e aspro del giorno che nasce dalle tenebre. E che emerge alla superficie del tempo.
Acqua viva, Clarice Lispector
Inauguriamo la VII edizione di Le Alleanze dei Corpi, SLOW DANCING PARTIES DARK FANTASTIC DREAMS, con un invito a sostare nelle soglie, nei varchi, nei portali e nelle fessure della città, dei suoi linguaggi e degli immaginari disciplinari.
Il tema della soglia attraversa l’intero progetto come figura di passaggio, apertura e incontro. La soglia è un varco che introduce a una sensibilità percettiva fondata sull’ascolto e sulla relazione con i territori: una condizione di discontinuità e possibilità, che il festival sceglie di situare nell’area di via Padova, in ascolto delle sue stratificazioni, frizioni e tremolii.
Attraverso percorsi di workshop, performance, coreografia espansa, pedagogie radicali e pratiche di riscrittura del paesaggio urbano, Le Alleanze dei Corpi riflette sulla temporalità, sperimentando forme alternative all’accelerazione contemporanea, e propone contesti in cui saperi, pratiche ed esperienze si condividono in una prospettiva intersezionale.
Il sottotitolo dell’edizione, SLOW DANCING PARTIES DARK FANTASTIC DREAMS, è un omaggio al regista David Lynch, alla sua capacità di pensare il tempo in forme multidimensionali e di attraversare l’orrore, il buio e l’ignoto come spazi di conoscenza. In un’intervista dedicata al tema dell’educazione, Lynch sottolinea l’importanza del fuori campo, del margine, degli accadimenti a latere rispetto al tempo istituzionale della formazione: luoghi sospesi, soglie. È un riferimento che si intreccia alla riflessione contemporanea sul ruolo dei festival e sulla funzione pubblica della programmazione culturale. Al tempo stesso, apre la possibilità di costruire spazi di condivisione dei saperi artistici come dispositivi di resistenza e trasformazione.
Il nuovo triennio del festival (2025–2027) si apre dunque con un orizzonte dedicato alle figure di soglia, casa e campo, avviato quest’anno da una carte blanche speciale affidata all’artista Jacopo Miliani. L’invito è a sostare nel buio che precede l’aurora, in un tempo dolce, fantastico e terrifico, tra balli lenti, pratiche assembleari, azioni poetiche e dispositivi di perturbazione, per interrogare insieme lo spazio pubblico e il suo potenziale di immaginazione politica.