Antichambre
di e con Élie Autin
Antichambre è un’installazione performativa che evoca e interseca miti bacchici, rituali imperiali e simboli del potere femminile, componendo un rito scenico in cui seduzione, sottomissione e delirio convivono.
Ispirata al mito romano di Bacco e delle Baccanti – seguaci in preda all’estasi danzante e alla furia visionaria – l’opera riprende l’iconografia e l’intensità dei culti dionisiaci, in cui il corpo si fa strumento di trascendenza, violenza e desiderio. L’estasi delle baccanti, sospese tra volontà e possessione, rievoca una pratica liminale tra il sacro e il profano, tra liberazione e condanna.
In parallelo, l’immagine della coronazione di Giuseppina Bonaparte nel 1804 – vestita di raso bianco e oro, sottomessa all’incoronazione imperiale operata da Napoleone stesso – introduce un’altra forma di investitura: quella del potere politico e del corpo femminile come sua manifestazione.
Lo spazio dell’antichambre, l’anticamera del potere regale, diventa il luogo simbolico in cui lo spettacolo si apre. Come nei saloni di Versailles, lo sguardo si posa e scivola su figure costruite per impressionare, sedurre, dominare. In questo ambiente, Élie Autin mette in scena un corpo che si trasforma, sfida e consuma le immagini del potere stesso.
Che sia sacerdotessa di Bacco, imperatrice, o sé stessa, la performer attraversa l’attesa e l’apparizione, flirtando con i fantasmi della forza, della soggezione e della rappresentazione. In Antichambre, l’inaccessibile si lascia avvicinare, per poi esplodere in un rituale scenico che è insieme commemorazione e prefigurazione.
26 Settembre
h 20.30 — Archive (Via Arquà 15)
performance di danza