ATRIO


Atrio è un ambiente in between tra un simposio tentacolare e una performance relazionale, un’occasione di scambio e di riflessione orizzontale tra artiste\i e pubblici diversificati e basata sull’oscillazione tra pratiche, teorie e atti di cura.
    A partire dal lavoro sviluppato dagli altri artisti coinvolti nel progetto Le Alleanze dei Corpi – A contatto, Salvo Lombardo individua un ambiente dedicato alla sedimentazione delle loro pratiche e dei loro discorsi: uno spazio di confronto che pone il tema della cura e della reciprocità al centro della sua architettura. L’artista, aprendo uno spazio di relazione, si propone di mettere in connessione, con una prospettiva intergenerazionale e interculturale, contesti, storie apparentemente non allineate o prossime, per creare nuove alleanze e far atterrare l’esperienza trascorsa in una riflessione più ampia, che metta al centro la cura come pratica collettiva e comunitaria, e il contatto interpersonale e la sua natura simbolica.
   Atrio è uno spazio a cavallo tra l’agorà e l’ambiente domestico, una “contact zone” citando le parole di Mary Louis Pratt, dove liquidare i confini tra il deposito affettivo e l’emersione pubblica delle pratiche, dei concetti e dei gesti generati dall’intero progetto. Uno spazio in cui intrecciare nodi a partire da nodi. In cui non risolvere la piega e in cui respirare insieme. Uno spazio abitato da corpi e relazioni.
    L’organizzazione della sua arcata temporale è immaginata come estremamente flessibile. Il suo spazio interno è edificabile e abitabile in modo corale; potrà godere di simultaneità, compresenze e connessioni parziali. Ognuna delle persone presenti potrà dare corpo alle sue articolazioni e potrà appropriarsene e continuare a lavorare alle sue ramificazioni ampliandone i margini di disseminazione, di risonanza e di futuro.
Progetto di
Salvo Lombardo

in collaborazione con
Maria Paola Zedda