Cura e performatività nella riscrittura dello spazio pubblico
Il progetto pone al centro della riflessione il tema della cura come pratica artistica, bene comune, atto rituale e collettivo di empowerment e di trasformazione del presente, attraverso i percorsi attivati da coreografe e artisti quali Elisabetta Consonni, Francesca Marconi, Guillaume Zitoun nel periodo del secondo lockdown sino al Giugno 2021. Le loro pratiche vòlte a recuperare il contatto tra corpi e a restituire visibilità ai soggetti marginalizzati coinvolti, in particolare donne, migranti, sex worker che nell’esperienza pandemica hanno subito in modo estremo la violenza della crisi della cura, si accompagnano a un percorso corale che include artiste e teorici del panorama nazionale e internazionale che in questi anni su tali temi, presenti nella sezione Communities in movement.
Maria Paola Zedda