The Divine Cypher


Per la sua nuova creazione, all’incrocio tra l’immagine e il corpo, il visivo e il vivente, Ana Pi conduce una ricerca poetica e politica ad Haiti sui gesti sacri ancestrali e sulla loro perpetuazione nell’immaginario di oggi. Un momento di apprendimento dai suoi contemporanei, artisti haitiani transdisciplinari. Un momento di dialogo con il fantasmagorico cineasta sperimentale Maya Deren e gli archivi che ci ha offerto. Le due donne condividono lo stesso processo creativo trasversale di assoluta curiosità, che coniuga il processo artistico con una metodologia di ricerca. Maya Deren, dagli anni ‘40 in poi, studia in maniera empirica la cultura haitiana, le sue danze e l’eredità Voudoun; un’esperienza riprodotta nel libro The Divine Horsemen: The Living Gods of Haiti e nell’omonimo documentario postumo uscito nel 1985. Ana Pi intreccia in una stessa mossa fragilità ed equilibrio, archivi, immagini del passato e futuro. Grazie al conseguimento di una borsa di studio assegnata da MOMA -l Museum of Modern Art di New York City e dal Cisneros Institute per questa creazione, osserva come queste danze sacre sono state preservate e come risuonano oggi. Qual è la loro memoria? Che ruolo gioca il video nella trasmissione di queste pratiche? Come allargare questo cerchio, questo giro di gesti fantastici? The Divine Cypher si muove tra immagine e danza, finzione e viaggi nel tempo, ispirandosi ai gesti e ai sogni filmati di Maya Deren o a quelli della sua predecessora, Katherine Dunham.Ideazione coreografica e scenografica, video, ricerca e interpretazione
Ana Pi Light Design Bia Kaysel Reinterpretazione

light design
Jean-Marc Ségalen Direzione di scena, in alternanza Bia Kaysel e Jean-Marc Ségalen

Musica e sonorità
Jideh HIGH ELEMENTS, Emy de Pradines e Auguste de Pradines – Ezili Nenenn Ô, Julien Creuzet e Maya Deren

Ricordi veri, dialoghi sognati e/o collaborazioni multiple
Katherine Dunham, Maya Deren, Emy de Pradines, Lumane Casimir, Martha Jean-Claude, Toto Bissainthe, Marie-Ange Aurilin, Ginite Popote, Tara El, Wendy Désert, Gerda Boisguené, Murielle Jassinthe, TRVANIA, Jenny Mezile

Prospettiva semiotica
prof. Dr. Cida Moura Sguardo filosofico prof. Dr. Maria Fernanda Novo

Prospettiva plastica
Julien Creuzet

Filter design
Emilien Colombier

Costumi
Carla de Lá, Miliane e Isabella Rodsil | @remexefavelinha

Contributi alla realizzazione scenografica
Studio Julien Creuzet con Garance Cabrit e Louis Somveille

Produzione/diffusione
Sarah Becher

Comunicazione/stampa
Louise Marion

Produzione
NA MATA LAB

Produzione esecutiva
Latitudes Prod. – Lilla  

Coproduzioni
The Patricia Phelps de Cisneros Research Institute for the Study of Art from Latin America & Museum of Modern Art, New York, USA; Terra Batida, Alkantara, Portogallo ; Be My Guest — Réseau International pour les pratiques émergentes ; La Briqueterie CDCN du Val-de-Marne ; CNDC, Angers ; Kunstencentrum Vooruit, Gand – nell’ambito del programma di cooperazione Hauts-de-France / Fiandre.  

Coproduzione cinematografica
con la partecipazione della Fondation Cartier pour l’art contemporain’s Soirées Nomades   Il progetto è sostenuto dallo Spedidam, dalla Regione Ile-de-France e dal DRAC Ile-de-France.  

Grazie alla tenacia dell’antenato e ai giovani che si uniranno a questa cifra senza tempo. A Maya Deren e all’acutezza di tutte le tracce che ci offre, alla saggezza e al potere di Madame Katherine Dunham, sua predecessore, a Lia Rodrigues che da tempo apre la strada. Questa danza è dedicata alla bellezza rivoluzionaria del popolo haitiano, del passato, del futuro e del presente.