Aurore - incendiare il cielo. Bagliori

con Antonia Anna Ferrante e Anna Rispoli [La Candidate Sans-Papiers] e Rima Mariem Fekih
a cura di Ilenia Caleo e Maddalena Fragnito

Aurore è un programma di talk e incontri immaginato secondo differenti linee di ricerche e dialoghi tra Maria Paola Zedda, Lavinia Hanay Raja, Ilenia Caleo e Maddalena Fragnito.
Nato da uno scambio con Daniela Cascella intorno alla lettura del testo fulminante Dell’Aurora di Maria Zambrano – poeta, filosofa, scrittrice in perenne esilio dalla Spagna franchista –, il riferimento all’aurora, a una luce ancora intrisa nella notte, alla pratica illegittima e incendiaria del venire al mondo e dell’affiorare, diviene elemento guida dei dialoghi innervati nel progetto dalle diverse curatrici. Posizionate con temperature differenti rispetto al tema della latenza, del sorgere e dell’insorgere,  gli incontri invitano a guardare la trasformazione a partire da un orizzonte percettivo e politico, richiamando via via le esperienze opache, le soglie, l’attraversamento e insieme le pratiche per incendiare il cielo.


In tempi di genocidio, guerre, fascismi globali. In tempi di oscurità. Perché la tenebra non ci divori le ossa, impedendoci di pensare e desiderare, per aprire spazi di immaginazione e di azione, torniamo agli inizi. Come si inizia qualcosa che prima non esisteva, proprio nei tempi più bui?

Momenti aurorali: principi, cominciamenti. Ma anche stati di passaggio, in transizione, non fissi. Ma anche bruciare, splendere, rilucere. È del resto l’aurora anche una fiamma, come lo sono le esperienze a cui guardiamo di lotta, di invenzione di nuovo comune, di insurrezione e rottura.

Con un approccio femminista indaghiamo le pratiche intese come forme di vita condivisa, che generano pensiero e fanno-mondo. Esperienze più-che-individuali, che eccedono il singolo corpo e si fanno respiro collettivo, spazio di creazione espansa. 

Oltre alla narrazione delle esperienze, ognuna singolare, eccezionale, eppure capace di tracciare direzioni, prototipi, partiture da provare altrove, in altre scale, altre lingue, altri territori. Da qui isoliamo fili d’analisi: cosa precede l’inizio? Come rompiamo le narrazioni patriarcali “dell’inizio e della fine”, della scena inaugurale, della misura della vittoria e del fallimento? E dunque, quanti nuovi inizi si producono dentro una stessa esperienza? Quali sono le strategie per riaprire possibilità di inizio dentro una pratica che dura nel tempo?

E ancora, domande che ricorrono in questo tempo in diversi contesti collettivi: quali forme di cura reciproca e di sostenibilità delle lotte abbiamo a disposizione, per preservare e rigenerare energie e relazioni? Come si trasmettono nel tempo genealogie e saperi ma anche espedienti, “modi di fare”, affinché i nuovi inizi, i cominciamenti, non azzerino? Come si tutelano le conoscenze accumulate nella durata, senza inciampare in meccanismi di egemonia? 


sabato 27 Settembre


h 16.00 — Archive (Via Arquà 15)
conversazione