Concierto sobre CADÁVERES

Un concerto che non è un vero e proprio concerto. Un monologo verbale e musicale come strategia per sfuggire al significato e scivolare tra le sue sonorità e contorsioni. Prendere in prestito l’audacia del poeta argentino neobarocco, lucido e ludico, aggrapparsi ai suoi seni, trampolini arroganti, drappeggi della superficie che si fa profonda. Attraversando la musicalità sensuale del testo, la voluttà della forma che diffonde i suoi effluvi saltellanti, al limite (ma ancora qui) del riferimento. Poesia come lavoro con l’intimità del linguaggio, con il suo suono particolare. Con la sua musica.
    Quali sono i tratti distintivi del suo stile?, chiedono al poeta. Lui risponde: un certo barocchismo, non dire nulla “come viene”, complicare fino alla contorsione, un modo manierista e allo stesso tempo, una volontà di trafficare l’urlo, l’intensità. E mi infastidisce che questo lavoro di frontiera (“contro” o alle spalle del significato) venga considerato un “ludismo” che fa rima con “stupidismo”(boludismo).
    Concierto sobre CADÁVERES è una libera appropriazione e anche un omaggio non ufficiale. O meglio, l’atto scenico di tornare a (ri)suonare, di dire ad alta voce, e di ascoltare in gruppo, una delle più belle poesie mai scritte sulla storia dell’ Argentina.
Testo
Néstor Perlongher

Performance, suono
Carla Crespo

Illustrazioni e reel
Camila Tabet