CREPA - estesa
di e con Sara Sguotti e Arianna Ulian e le partecipanti del laboratorio
Un montaggio di parole, suoni e gesti attorno all’immagine di una crepa: smottamento ma anche apertura, ferita e insieme feritoia, passaggio per corpi che si accostano, diversi ma appartenenti allo stesso lembo. Scivolano, glissano, attraversano un tempo di conservazione tra ciò che è definito vivo e ciò che è definito morto, mutandolo e invertendolo.
La crepa si manifesta con un suono: schiocco, bruito, schianto. È un evento irreversibile che divide lo spazio e segna il tempo. Occorre progettare movimenti e trovare parole per comprenderne l’ambivalenza: la crepa può lasciare filtrare la luce, permettere all’acqua di fluire, assestare i lembi in una nuova configurazione.
Il lavoro di Sara Sguotti e Arianna Ulian celebra e allo stesso tempo maledice il mutamento dei corpi: segnati da crepe interne ed esterne, disassati, soggetti a degenerazione, orientati a crepare. In questa celebrazione/maledizione si isola un ritmo pulsante, tenace e consapevole, che testimonia l’irriducibile meraviglia dell’essere corpi. Ideato in costante relazione con gli spazi che lo ospitano, CREPA allude alla condizione effimera di ogni vivente.
In questa occasione speciale, Sara e Arianna – insieme allə partecipanti al laboratorio – si concentrano sulle modalità di trasmissione e di creazione collettiva di pratiche del crepare, attraverso una ricerca sulle crepe dell’ambiente naturale e sociale e della comunità che lo vive.
26 Settembre
h 18.30 — Parco Trotter, Ex Piscina (Via Giacosa 44/46, Via Padova 69)
performance partecipativa