plein air

Coreografia: Marina Donatone
Performer e collaborat alla ricerca*: Gianmaria Borzillo, Teresa Noronha Feio, Ilaria Quaglia
Musiche originali: Mauro Martinuz
Luce e scena: Cosimo Ferrigolo
Amministrazione: Anna Damiani
Organizzazione: Monica Maffei
Produzione: Codeduomo ETS
Coproduzione: Fuorimargine – Centro di produzione di danza e arti performative della Sardegna
Con il supporto di: Lavanderia a Vapore – Centro di residenza per la danza, Santarcangelo Festival, CND Centre national de la danse – Pantin, Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Live Arts Cultures, Operaestate / CSC di Bassano del Grappa
Realizzato con il sostegno di: Programma Movin’Up – Spettacolo/Performing Arts 2024/2025

plein air è un invito a entrare in uno stato epidermico, allucinatorio, magico. È una ricerca che si muove tra l’immediatezza dell’esperienza tattile concreta e la persistenza del ricordo della sensazione, tra l’esattezza del ricevere e l’incongruenza del coagulare.
plein air è una danza delle rovine, è il continuo ricucire quelle materie sottili che vibrano dopo una separazione, in una fabulazione che oscilla tra aderenza e scollamento, eco e metamorfosi, dato e miraggio, alla ricerca di un contatto implicato che superi la spaziatura tra visione e tocco.

plein air prende origine dall’esperienza di sperimentazione artistica con l’infanzia e dall’utilizzo di pratiche tattili come strumento di contatto col sé e incontro con l’altro. Nello specifico, plein air dilata quello spazio immediatamente successivo alla rimozione dell’oggetto del tocco, quando la sensazione concreta persiste ancora sulla pelle e iniziano a prodursi immagini, desideri corporei, associazioni personali. La compresenza di dato concreto e dimensione immaginifica che l’esperienza del tocco permette si rivela in grado di creare situazioni ora familiari, ora discordanti, con scarti anche molto repentini che danno vita a immaginari incongruenti, sinestesie non previste, in un continuo aderire per scollarsi. Come un bambino quando gioca a palla senza palla potrà sembrare preso in un mondo irreale, così il rigore e l’esattezza che metterà in campo ci consentiranno di seguire fedelmente il corso magico della sua palla, immergendoci in un pensare corporeo e agente, in cui l’assurdo è possibile, e in cui le materie sottili della fantasia potranno ‘riempire l’aria’ suggerendo possibilità inedite, miracolose, non coincidenti.

28 Settembre


h 18.30  —  Fabbrica del Vapore, Spazio AiEP (Via Procaccini 4)
performance