a cura  di Maria Paola Zedda
con la collaborazione di Edoardo Lazzari


POP


Performance interattiva per bambine (5–10 anni) e famiglie
Azione e creazione: Nicola Galli
Cura e assistenza: Giulia Melandri
Produzione: Nebula APS

POP è una performance interattiva pensata per l’infanzia e le famiglie, che pone al centro il corpo come strumento primario di esplorazione espressiva e comunicativa.

Attraverso un linguaggio ludico e accessibile, la performance propone un’esperienza partecipativa in cui bambini e adulti sono invitati a entrare in relazione con il movimento, la materia e lo spazio.

All’interno di una piattaforma quadrata ricoperta di pluriball, il performer disegna traiettorie e geometrie corporee, piegando ed estendendo le articolazioni, trasformando ogni gesto in un’occasione di scoperta sensoriale e di coinvolgimento diretto.

POP crea un tempo dedicato all’ascolto del corpo, alla sperimentazione di nuove percezioni ed emozioni, stimolando la condivisione e il piacere del movimento tra performer e pubblico.

20 Settembre



h 11.30 — Parco Trotter, Ex Chiesetta (Via Giacosa 44,46 Via Padova 69)

performance interattiva dedicata a bambini, 
bambine (5-10 anni) e alle famiglie



SOTTERRANEE · coreografie dell’invisibile


Un progetto di Francesca Marconi, Barbara Stimoli e Lavinia Hanay Raya

Dal 20 al 24 settembre, tra l’ex Chiesetta del Parco Trotter e la Galleria ONOFF, Sotterranee apre uno spazio di incontro dedicato a tutte, in cui indagare insieme spiritualità, magia e sincretismi che attraversano le nostre vite. Due giorni per condividere storie, gesti, immagini, oggetti e pratiche rituali, e costruire insieme un archivio fatto di corpi e materie. Un archivio vivo, da toccare e abitare, che diventerà il cuore di un altare sincretico ospitato il 27 settembre nello spazio On/Off, aperto alla comunità e attraversato da pratiche e letture collettive.
Il progetto nasce dall’idea che il corpo sia un archivio vivente, un territorio di confine dove memorie, identità e desideri si incontrano e si trasformano. Nei giorni di laboratorio, i materiali raccolti – storie, gesti, santini, sculture, abiti rituali, fotografie, pozioni, edicole votive – saranno reinterpretati attraverso il movimento, la narrazione e la costruzione di un oggetto collettivo.A Sotterranee le tradizioni dialogano con il presente, gli elementi naturali e artificiali si mescolano, i riti si reinventano per parlare ai bisogni di oggi. È un invito a riconnettersi con lo spazio interiore e con l’anima del mondo, e a prendere sul serio l’altro e l’altrove, trasformando l’ascolto in gesto e il gesto in nuova possibilità di stare insieme.

20 Settembre


h 11.30 — Parco Trotter, Ex Chiesetta (Via Giacosa 44/46, Via Padova 69)

laboratoria  

24 Settembre


h 17.00 — Parco Trotter  (Via Giacosa 44/46 Via, Padova 69)
laboratorio con Delma Pompeo e Kal do Santos

h 19.00 — Galleria ONOFF (Via Padova 94)

opening installazione performativa

27 Settembre


h 18.30 — Galleria ONOFF (Via Padova 94)

performance


L’Ombelico dei Limbi


Stefania Tansini 

Progetto, coreografia, danza, costumi: Stefania Tansini
Musica: Paolo Aralla
Disegno luci: Elena Gui
Drammaturgia: Raffaella Colombo
Tutor: Silvia Rampelli
Cura vocale: Monica Demuru
Direzione tecnica: Omar Scala
Assistente ai costumi: Chiara Sommariva
Organizzazione e promozione: Federica Parisi
Con il ringraziamento a: MeArTe – fabrics and tailoring
Foto di scena: Luca Del Pia
Produzione: Fondazione Teatro Grande di Brescia, Romaeuropa Festival
Co-produzione: TPE – Teatro Piemonte Europa / Colline Torinesi, Nanou Associazione Culturale
Con il supporto di: Residenza Artisti nei Territori / Masque Teatro, Boarding Pass Plus Dance / Santarcangelo dei Teatri, Olinda Residenza Artistica, Centro Nazionale di Produzione della Danza / Virgilio Sieni, AIR 2023 – Artisti in Residenza / Lavanderia a Vapore

L’Ombelico dei Limbi è una performance site-specific ideata e interpretata da Stefania Tansini, ispirata all’omonima raccolta di scritti giovanili di Antonin Artaud, pubblicata nel 1925. Nata inizialmente come progetto per spazi di transizione (scale, luoghi di passaggio), l’opera conserva una struttura porosa e mutevole, adattandosi a contesti non teatrali, capaci di rispondere alla sua tensione inquieta e instabile.
Attraverso una scrittura coreografica densa, in cui corpo e voce diventano materia viva e testimonianza tangibile del reale, la performance interroga la relazione tra presenza e assenza, tra l’essere e il luogo, tra l’esposizione e lo svuotamento. Il corpo si discarna, si spoglia di ogni funzione e diventa veicolo di una conoscenza non razionale, in ascolto delle dinamiche latenti del luogo che abita.
L’Ombelico dei Limbi è un atto che scardina la frontalità, dissolve la rappresentazione e ricolloca lo spettatore in un dialogo diretto con ciò che accade. Non propone risposte, ma rilancia domande sullo spazio, sulla visione, sull’intimità, sulla possibilità di essere in relazione con ciò che è incompiuto.

21 Settembre


h 21.30 — Parco Trotter, Ex Chiesetta (Via Giacosa 44, 46 Via Padova 69)
performance di danza


Kore


di Andreana Notaro

Kore è un laboratorio dedicato a danzatori, attori e performer che indaga l’atto performativo a partire dal corpo, inteso come contenitore vivo, contraddittorio e trasformativo. Attraverso il mito di Persefone – con le sue tre chiavi drammaturgiche di discesa, ricerca e ascesa – i partecipanti saranno guidati in un percorso di sperimentazione in cui movimento, tempo e spazio diventano materia di creazione e relazione. Il focus è la presenza: il corpo come immagine dell’attimo, come luogo di ascolto e trasformazione, ma anche come campo in cui l’incontro con lo sguardo dell’altro genera senso.

Il laboratorio propone una rottura del modello spettacolare tradizionale, spostando l’attenzione dalla performance come oggetto a un processo condiviso, in cui l’osservatore è parte attiva e generativa dell’evento. Strutturato in tre giornate, il percorso alterna momenti di dialogo e lettura a pratiche corporee e improvvisazioni, costruendo un rito progressivo che si rigenera ogni giorno. L’obiettivo è stimolare una consapevolezza profonda della relazione performer-spettatore, aprendo uno spazio di ricerca e cooperazione capace di favorire nuove percezioni, intuizioni e possibilità creative.

23-24 Settembre


h 10.00–15.00 — Fabbrica del Vapore, ARP Area Ricerca Progressiva (Via Procaccini  4)
performance laboratoriale

25 Settembre


h 17.00-21.00 — Fabbrica del Vapore, ARP Area Ricerca Progressiva (Via Procaccini  4)

performance laboratoriale


Fragmentation


di e con Christophe Al Haber

Fragmentation è un assolo di danza che indaga, attraverso il movimento, i processi di frammentazione e ricomposizione del corpo. Il lavoro esplora la relazione tra corpo e spazio, focalizzandosi sulla disconnessione e sulla possibilità di una successiva riconnessione.

Attraverso variazioni nella tensione muscolare, nei pattern di movimento, nella scala e nell’orientamento spaziale, la coreografia mette in luce il passaggio tra controllo e instabilità. Azioni semplici e ripetute diventano via via imprevedibili, dando forma a una dinamica che alterna immobilità e movimento, precisione e impulsi fisici più istintivi.

Il progetto è stato avviato durante il programma intensivo Beiroot Bodies 3, organizzato da Beirut Physical Lab, e successivamente sviluppato in residenza presso il MACAM (Modern and Contemporary Art Museum) in Libano, nel 2024.

23 Settembre


h 19.30 — Fabbrica del Vapore, piazzale  (Via Procaccini 4)
performance di danza


Ancestral Echoes


di e con Samer Zaher

Ancestral Echoes è una performance che nasce dal corpo inteso come archivio, memoria e frattura. Prende avvio da un’assenza: un corpo orfano, un nome privo di senso, un volto letto attraverso l’alterità. Attraverso il movimento, Samer Zaher esplora come i sistemi di potere modellano l’identità, confinandola in categorie imposte – genere, razza, lingua, nazionalità – e ne mette in discussione la rigidità attraverso una pratica corporea radicale.
Il lavoro si costruisce a partire da un vocabolario ibrido che attraversa Dabke, Bollywood, Voguing, Baladi, Dancehall, danza contemporanea e teatro fisico. Questi linguaggi non vengono proposti come rappresentazioni culturali, ma smontati e ricomposti, trattati come frammenti instabili attraverso cui il corpo prende parola. L’opera non cerca coerenza, ma abita la contraddizione e l’ambiguità come posizioni politiche: il rifiuto di ogni identità fissa, binaria, leggibile. Ancestral Echoes invita il pubblico a un’esperienza incarnata di spaesamento, dove l’identità non viene spiegata ma attraversata.


23 Settembre


h 20 — Fabbrica del Vapore, Spazio AiEP (Via Procaccini 4)
performance di danza


CREPA - con noi

 
laboratorio di Sara Sguotti e Arianna Ulian

è un laboratorio di scrittura coreografica e poetica in cui l’immagine di una crepa viene usata come dispositivo per far emergere fratture, cicatrici e schegge del vissuto di chi vi partecipa. La crepa può essere intesa in senso fisico come evento che modifica il corpo e ne mostra la fragilità o in senso metaforico come rottura di equilibri personali e collettivi di cui si è fatta esperienza. L’esposizione delle proprie parole definirà un’area semantica comune, la pratica fisica permetterà ai partecipanti di incorporarne il senso e il suono. Senza giudizi né tentazioni autoanalitiche, la verità di ogni crepa privata o pubblica passerà dall’esattezza della parola che la nomina alla forza del corpo che la agisce.

Il laboratorio è aperto a tutti i corpi e a ogni livello di abilità, non richiede pre-competenze fisiche né letterarie.
Consigliamo abbigliamento comodo, invitiamo ogni partecipante a portarsi attrezzature ( materassino, cuscino....) per lavorare a proprio agio e caldeggiamo la possibilità di praticare scalzi.

L’area semantica di riferimento di CrePa è in lingua italiana ma il laboratorio verrà svolto in Italiano ma con la possibilità di avere una traduzione in inglese e in francese se necessario. Ognuno è libero di utilizzare la lingua che predilige e meglio padroneggia.

17-18 Settembre


h 15.00–18.00 — Fabbrica del Vapore, ARP  Area Ricerca Progressiva  (Via Procaccini, 4)
laboratorio

24-25 Settembre


h 15.00–18.00 — Fabbrica del Vapore, Spazio AiEP  
(Via Procaccini, 4)
laboratorio


V.V.A. – Venere incontra Adone


Regia, coreografia, video, costumi: Enzo Cosimi
Interpreti: Alice Raffaelli, Leonardo Rosadini
Light design: Giulia Belardi, Enzo Cosimi
Sound design: Enzo Cosimi
Operatore e tecnico video: Roberto Gentile
Organizzazione: Pamela Parafioriti
Produzione: Compagnia Enzo Cosimi, MiC – Ministero della Cultura
Coproduzione: Zeit Art Research, Le Alleanze dei Corpi

V.V.A. – Venere incontra Adone è un’installazione performativa multidisciplinare e site-specific che nasce come sviluppo e riflessione ulteriore sul progetto coreografico Venere vs Adone, già realizzato da Enzo Cosimi.

Il lavoro riprende il celebre poemetto di William Shakespeare e lo rilegge attraverso una sensibilità contemporanea, scomponendo l’azione scenica e isolando i dettagli fino a generare un nuovo paesaggio drammaturgico. In questo processo, il rapporto tra Venere e Adone viene esplorato non solo come mito amoroso ma come dispositivo poetico per interrogare la fragilità dell’identità, il desiderio e il rifiuto.

A metà tra installazione e azione performativa, V.V.A. trasforma lo spazio in un ambiente immersivo in cui corpo, luce, suono, video e parola convivono in una struttura non narrativa. La composizione coreografica si articola in tensioni estetiche ibride che uniscono linguaggi visivi e performativi, proponendo un’esperienza sensoriale e contemplativa.

Attraverso un’estetica radicale e stratificata, l’opera mette in discussione la normatività e il culto dell’immagine, restituendo una visione queer e arcaica insieme, dove l’identità si smaterializza e si ricompone in forme fluide e transitorie. Il tema dell’amore non corrisposto diventa materia viva, instabile e universale, in un dialogo tra il mito e l’iper-contemporaneo.

25 Settembre


h 21.00 — Fabbrica del Vapore, Laboratorio Studio Azzurro
(Via Procaccini 4)
performance di danza


Segni propri


Laboratorio a cura di Diana Anselmo e Giuseppe Comuniello

Segni propri è un laboratorio articolato in due momenti – teorico e pratico – che propone una riflessione critica sulla costruzione sociale del corpo abile
La prima parte, condotta da Diana Anselmo, performer e artista visivə, affronta i concetti di normalità, devianza, discredito e ordine sociale a partire da riferimenti provenienti dalla sociologia e dalla microsociologia. La seconda parte, guidata dal danzatore e coreografo Giuseppe Comuniello, si concentra su una pratica corporea condivisa, orientata a superare dicotomie come abilità/disabilità, attivando una co-presenza fondata su ascolto e relazione.
Entrambə lə conduttorə fanno parte di Al.Di.Qua. Artists, prima associazione europea di categoria di e per artistə con disabilità.
Il laboratorio è gratuito, accessibile e accompagnato dal servizio di interpretariato LIS.

Per partecipare è richiesta registrazione via email a: info@lealleanzedaicorpi.org

26 Settembre
h 15.00–17.00 — Archive (Via Arquà 15)
laboratorio